La nostra cittadina ha eccezionali doti naturalistiche e paesaggistiche. Spiaggie e paesaggi di una bellezza mozzafiato.
Le spiagge
Portixeddu è la spiaggetta più vicina alla città, contornata da rocce chiare e verde di rarissimi ginepri fenici, secolari palme nane ed essenze mediterranee. È di ciottoli, come la più grande Turri. Mentre Maladroxa è una distesa di sabbia grigia e sottile: dal suo fondale emergono acque termali, sfruttate già dai romani. Superati il promontorio Serra de is tres Portus e lo stagno di santa Caterina, dove nidificano cavaliere d’Italia e fenicottero, arriverai all’ampia e sinuosa spiaggia di Coqquaddus. Sulla scogliera di is Praneddas (o arco ‘dei Baci’) starai su una terrazza, 200 metri sopra il mare.
Sant’Antico però è anche 5000 anni di storia.
Abitata in epoca prenuragica come testiminato dai menhir di sa Mongia e su Para, ebbe grande svuluppo in epoca nuragica: ancora oggi i nuraghe di Grutti’e Acqua, S’Ega Marteddu e Corongiu Muvronis, tutti visitabili, sono a ricordarci il grande sviluppo di quella cultura su quest’isola. In seguito diventata una colonia fenicio-punica, è la più importante città del sud dell’isola assieme a Karalis. E’ dal suo nome fenicio, Sulky, che prende il nome l’intera area dell’attuale Sulcis. Di quell’epoca rimangono tophet e la necropoli (V-III secolo a.C.) che occupa l’intero colle della basilica e su cui sorsero la necropoli romana e poi un cimitero di catacombe, unico in Sardegna.
Sede vescovile dal 484, viene denominata Sant’Antioco dal 1089. Qui si rinnova 15 giorni dopo Pasqua la più antica sagra religiosa sarda, dal 1615 rimasta praticamente immutata.
Per concludere, Sant’Antioco ha davvero tanto da offrire, vi aspettiamo!